Il contributo della psicoterapia della Gestalt nell’elaborazione del lutto perinatale
La culla vuota, ogni vita perduta merita di essere ricordata
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Ho cercato di leggere, sempre in chiave gestaltica, sia l’esperienza della perdita di un bambino durante la gravidanza o dopo il parto che il blocco del processo genitoriale e il lutto che ne seguono.
Nel 1° capitolo affronto il tema del percorso generativo, un evento che, come sostiene il Dott. Salonia, segna, all’interno del ciclo vitale della coppia, l’accrescimento della personalità adulta e la disponibilità a sperimentare una nuova dimensione del sé familiare: la funzione Personalità nella declinazione della co-genitorialità.
Nel 2° capitolo approfondisco l’esperienza di perdita per la coppia che presenta le caratteristiche del lutto, in quanto lascia una pesante sensazione di dolore e di vuoto. Inoltre, osservo cosa accade al sé famiglia.
Nel 3° capitolo mi soffermo sul tema del lutto perinatale secondo la prospettiva della psicoterapia della Gestalt.
Essendo il lutto un processo che fa parte della vita umana e non una malattia, non dovrebbe essere curato, sminuito o censurato, ma vissuto con pazienza nella sua spontanea evoluzione. Con un buon sostegno i genitori possono procedere verso la riorganizzazione della loro vita.
Sono così determinanti il sostegno dell’ambiente circostante (di parenti, amici, della rete sociale, sul posto di lavoro, a scuola), la presenza di risorse specifiche (come per es. di gruppi di auto-mutuo-aiuto), la formazione dei professionisti (personale medico, sanitario, psicologico, psicoteraputico) al fine di migliorare oltre alle competenze tecniche, quelle comunicative e relazionali, di garantire una continuità assistenziale (dal momento della diagnosi alla dimissione ospedaliera) e di ridurre l’impatto traumatico.
Il ruolo del terapeuta è quello di permettere ai genitori di trovare quello spazio e quel tempo per pensare alla morte e per mettere in atto tutte quelle strategie che servono a elaborare il lutto e lasciare andare quel bambino con la maggiore serenità possibile.
Nella conclusione ho trattato alcune questioni aperte come il ricorso all’IVG tra le adolescenti e le immigrate nel nostro Paese.
Infine, alcune testimonianze cliniche raccolte durante il mio lavoro con genitori chiamati a confrontarsi con il dolore e con la perdita del figlio in attesa, vissuto come un soffio, ma indimenticabile.
Dott.ssa Miriam Manganoni