All’esame dell’Isteria – e in generale alla diagnosi differenziale dei disturbi di personalità – dedicheremo la prossima lezione del Corso di alta formazione in Psicopatologia gestaltica, con crediti ECM. È possibile partecipare come uditori.
Nell’esperienza isterica ogni emozione o comportamento, non essendo generato da un bisogno o vissuto interno, è suscettibile a repentini, radicali e apparentemente inspiegabili cambiamenti.
Il motore che fa scattare e muove il sintomo isterico lo si può ritracciare in ciò che i fondatori di GT definiscono relevance, termine che nella versione italiana viene tradotto con pertinenza, perdendo in parte l’aspetto dinamico – e quasi attivo – che il sostantivo originale richiama. Per il soggetto isterico qualsiasi elemento esterno potrebbe essere (is likely to be) rilevante e quindi spingerlo ad adeguare ad esso il proprio comportamento. Proprio come un attore si lascia coinvolgere dal personaggio adeguando ad esso il proprio corpo e il proprio sentire, così il soggetto con modalità isterica è trasportato dal personaggio, dall’anything che la porta ad imitare.
L’essere trasportati da un comportamento così casuale e incontrollato è ciò che da diversi clinici è stato definito «imitazione» o «simulazione isterica», modalità centrale per la comprensione della patologia isterica e che verrà analizzata più avanti.
[Rosaria Lisi, Isteria e Gestalt Therapy. Quando tutto è pertinente]