A volte, nelle situazioni conflittuali, le posizioni scisse e inconciliabili dei genitori rischiano di alimentare nei figli comportamenti indotti e non spontanei. Vissuti di confusione e richieste di alleanze esclusive contro l’altro genitore sono comunque continue lacerazioni per i figli. In queste circostanze la strada migliore per rendere possibile la cogenitorialità si rivela – in modo paradossale – la rinuncia all’essere genitori-con. Lo esprimo con un esempio: in terapia, due genitori separati raccontano di vivere con pesantezza le incessanti telefonate che ognuno dei due fa all’ex coniuge che in quel periodo ha la custodia del figlio. Di fatto i due genitori erano delle persone molto rigide, apparentemente diverse ma simili nelle reciproche telefonate fatte per avere continui aggiornamenti sul figlio (Sta dormendo? Sta giocando? Sta bene? Ha mangiato?) o addirittura controllare ed eventualmente correggere la competenza educativa dell’altro ex coniuge. Evidente è la sensazione di ognuno dei due genitori di essere ‘il migliore’ e, di conseguenza, di non potersi fidarsi totalmente dell’altro. La relazione ‘genitoriale’ si è rasserenata quando i genitori hanno attuato la consegna di mettere tra di loro un confine: quando il bambino stava con un genitore, l’altro non doveva chiamare né il bambino né il genitore. In altre parole, essere padre e madre da soli. Il recupero della funzione genitoriale di madre e di padre in questi casi è possibile solo uscendo dalla logica di essere d’accordo, confinando la conflittualità dentro la coppia e lasciando fuori la maternità e la paternità. La madre con un sorriso spiegò l’efficacia della consegna: «In effetti è vero: non mi sento più capace di stare con mio figlio da sola, ho sempre la sensazione che da un momento all’altro suo padre mi possa chiamare ed io mi sento sbagliata e non naturale». In queste situazioni il rischio è di essere influenzati, in modo determinante ma improprio, in vissuti intimi e profondi, perdendo l’esperienza di essere, sempre e comunque, madre/padre di un figlio.
Valeria Conte, Il cuore della cogenitorialità nella Gestalt Therapy. Intervista a Valeria Conte e Giovanni Salonia a cura di Aluette Merenda, in GTK 6, Rivista di Psicoterapia, Maggio 2016, pagg. 46-47