All’esame dell’Isteria – e in generale alla diagnosi differenziale dei disturbi di personalità – dedicheremo la prossima lezione del Corso di alta formazione in Psicopatologia gestaltica, con crediti ECM. È possibile partecipare come uditori.
Perché un testo dedicato all’isteria? Perché uno studio gestaltico su un disagio che da quasi trent’anni non viene più menzionato dai manuali di psicopatologia maggiormente utilizzati dai clinici?
Gli stessi autori di Gestalt Therapy, testo di riferimento per gli psicoterapeuti della Gestalt, pur dedicando molto spazio alla critica della teoria psicoanalitica, non fanno però alcun cenno alla patologia dalla quale il metodo freudiano ha avuto origine.
Sin dall’inizio della storia della Psicoterapia della Gestalt lo studio dell’isteria è rimasto sullo sfondo e, seppure negli ultimi anni stiamo assistendo alla rinascita della letteratura gestaltica in ambito psicopatologico , gli studi sulla diagnosi e la cura dell’isteria rimangono ancora molto esigui e difficilmente utilizzabili per l’attuale pratica clinica.
Tuttavia, nello studio del clinico la modalità isterica continua a raccontare e ad esibire i propri sintomi, spesso ‘simulando’ altre patologie e causando significative difficoltà nell’impostazione del percorso terapeutico più idoneo. La sintomatologia isterica, inoltre, diventa particolarmente problematica per i terapeuti della Gestalt, i quali intuiscono che le ‘classiche’ tecniche terapeutiche della GT risultano inefficaci, se non addirittura dannose.
Il presente lavoro, dunque, intende offrire una risposta all’esigenza, nata nella nostra community, di una lettura sistematica dell’isteria in ambito gestaltico, ed essere, allo stesso tempo, uno strumento al quale i terapeuti gestaltisti (e non solo) possano fare riferimento immediato per la pratica clinica.
[Rosaria Lisi, Isteria e Gestalt Therapy. Quando tutto è pertinente]