Nel 2008 Carlos Sluzki aveva parlato del mondo dei migranti al seminario GTK di Venezia. Rileggendo un suo articolo, come allievi del IV anno GTK ci siamo chiesti a che titolo Gestalt Therapy dovrebbe interessarsi dei fenomeni migratori: abbiamo qualcosa di originale da dire? Ci interessa come tema? Ci è utile studiarlo?
A pensarci, noi viviamo già in una società multiculturale. Come gestaltisti, da sempre attenti al contesto e allo sfondo della clinica, dovremmo interrogarci su come cambia il nostro modo di lavorare con i migranti. Come contattare pienamente il paziente straniero quando non abbiamo uno sfondo culturale comune? Come si riaggiorna la sua funzione personalità (storia personale, ruolo sociale e famigliare)? Quale sostegno specifico dare?
Forse proprio i fenomeni migratori possono insegnarci molto su com’è cambiata l’appartenenza nella post-modernità. Forse proprio con questo tema possiamo capire come l’uomo si adatti creativamente quando l’intero sfondo della sua vita cambia.
E tu lettore, cosa ne pensi? Ti interesserebbe conoscere il contributo della Gestalt su questo argomento?
Zi Lin Luca You – allievo IV anno GTK