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All’esame della Schizofrenia e le altre Psicosi dedicheremo la prossima lezione del Corso di alta formazione in Psicopatologia gestaltica, con crediti ECM. È possibile partecipare come uditori.

Nessun individuo è autosufficiente, l’individuo può esistere solo in un campo ambientale. L’individuo è, in ogni momento, inevitabilmente parte di qualche campo, che include sia lui, che il suo ambiente. […] La natura del rapporto tra lui e il suo ambiente determina il comportamento dell’essere umano […] Con questa nuova visione l’ambiente e l’organismo stanno l’un l’altro in un rapporto di reciprocità. – Fritz Perls

Nella postmodernità il volto della follia è cambiato. Sempre più spesso la cronaca registra atti ‘folli’ (omicidi, suicidi, atti violenti) agiti da persone ‘normali’: «Sembrava una persona normale, un po’ chiusa, ci ha sorpreso, è sconvolgente quello che ha fatto». Altre volte i segnali inquietanti sono decifrabili solo dopo: «Sì, in effetti ultimamente era depresso». Spiegazioni a posteriori che tendono a placare l’angoscia che incombe nei confronti di comportamenti violenti e incomprensibili. In effetti, oggi sono in aumento le aggressioni verso le persone: a volte queste avvengono all’interno della famiglia, nelle relazioni intime, altre volte verso persone sconosciute, che in qualche modo rappresentano il volto di qualcuno significativo.

Queste forme della follia rimandano allo smarrimento dei legami e delle relazioni nel tempo della postmodernità. Gli esperti delle scienze umane convergono nel ritenere la relazionalità umana il testo su cui leggere e riscrivere significati e aspetti della crescita umana, del suo possibile smarrimento ma anche della sua possibile comprensione e cura. Una delle sfide più significative, in riferimento ai modelli relazionali del nostro tempo, è il confronto con le diversità, il che non riguarda solo la follia, ma il sapere, la cultura, la religione. Nel tempo della globalizzazione e della frantumazione sociale, non ci si può sottrarre al confronto con la diversità, elemento su cui si declinano tutte le relazioni, paritarie e non. Gli strumenti che sino ad oggi sono stati utili per migliorare le relazioni in genere – dialogo e comprensione – non sono più sufficienti. Le relazioni nella postmodernità ci sfidano a trovare sia nuovi modi di ascoltare e di comunicare con l’altro, sia nuovi percorsi di comprensione, inclusivi di ciò che a noi è così distante e incomprensibile proprio perché il diverso da noi rappresenta la nostra possibilità di crescere e di cambiare.

In questa chiave di lettura, il confronto con la follia diventa una insostituibile risorsa per imparare da ciò che apparentemente è del tutto diverso da noi, è altro da noi.

Nella prospettiva della Gestalt Therapy (GT), ogni modello epistemologico che si occupa di cura deve rinnovarsi per un adattamento creativo al proprio contesto sociale. Apprendere e interrogarsi sul senso e sulla direzione dei cambiamenti culturali è importante per trovare nuovi modi di leggere lo sviluppo e la crescita dell’individuo e, nell’espressione del disagio, nuove chiavi di lettura e nuove significazioni per la prevenzione e la cura.

V. Conte, La Gestalt Therapy e i Pazienti Gravi, in Devo sapere subito se sono vivo. Saggi di psicopatologia gestaltica, Il Pozzo di Giacobbe, 2013.

 

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