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All’esame del Lavoro con i bambini dedicheremo la prossima lezione del Corso di alta formazione in Psicopatologia gestaltica, con crediti ECM. È possibile partecipare come uditori.

La crescita del bambino in Gestalt Therapy viene vista in termini relazionali e avviene dentro una particolare “Traità primaria” in cui le figure genitoriali prendendosi cura del bambino lo sostengono nella formazione della sua identità. Il bambino apprende gli schemi di esserci con l’altro dalle esperienze relazionali che ha avuto e anche dalla possibilità di aver potuto giocare, esplorare ed interagire corpo a corpo con i corpi genitoriali. Questo non solo lo aiuterà ad abitare il suo corpo, ma contribuirà a costituire la competenza di base al contatto. Se la traità primaria fallisce genererà nel bambino diversi modi di sofferenza e di disagio, l’ambiente non dà il giusto sostegno per il ground di base dell’esperienza e così il bambino perde la sua spontaneità.

Il bambino che arriva in terapia esprime una sofferenza attraverso i sintomi che vanno ad influenzare negativamente il proprio livello corporeo relazionale, sociale, emotivo e cognitivo. La relazione terapeutica deve far sì che il bambino si senta accompagnato da una figura sicura, contenitiva e pienamente presente su cui possa fare affidamento e a cui raccontare le sue paure così aprirsi con spontaneità; al contempo il terapeuta sostiene anche la famiglia in quanto come è evidente il bambino è costantemente in relazione con il suo ambiente di appartenenza e il suo disagio è figura che emerge da uno sfondo familiare. Il terapeuta della Gestalt quindi si pone come “sponda relazionale” tra il bambino e la famiglia.

Il terapeuta nel suo lavoro clinico utilizza degli strumenti terapeutici (tecniche di gioco, di disegno…) i quali fungono come mezzi di comunicazione preferenziale per raggiungere il bambino e attraverso cui il bambino ha la possibilità di condividere il suo sentire, le sue emozioni potendosi narrare e sperimentare.

L’importanza del lavoro terapeutico con i bambini deve essere pensata non solo in un’ottica preventiva per favorire uno sviluppo evolutivo più sano, ma anche per dare la possibilità al bambino di attraversare un’infanzia serena, sana, funzionale come giusto che sia!

 

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