All’esame della Depressione dedicheremo la prossima lezione del Corso di alta formazione in Psicopatologia gestaltica, con crediti ECM. È possibile partecipare come uditori.
La Gestalt Therapy legge la depressione come reazione comportamentale legata all’interruzione di un viaggio che inizia con l’altro e mira alla pienezza di un incontro.
Le varie modalità (il ‘dove’ e il ‘come’) in cui si interrompe questo viaggio, questo andare-verso dell’intenzionalità relazionale determina le varie forme della depressione. La depressione, quindi, si presenta come la reazione corporeo-relazionale del soggetto (del bambino) nel momento in cui si interrompe una ‘danza a due’ prima ancora che si compia il contatto atteso con l’altro. Prima di raggiungere la meta di una maggiore vicinanza con l’altro (motivo per cui si è intrapreso il cammino), il soggetto si accorge che quell’altro non c’è più.
La scomparsa dell’altro, per lui improvvisa e inspiegabile, provoca un collasso nella relazionalità e nella sua corporeità: l’energia non sostenuta dalla presenza (relazionale!) della figura genitoriale si spegne, lascia il corpo e perde l’interesse per qualsiasi cosa. Ci si era messi in viaggio sentendo il proprio corpo e quello dell’altro aperti e protesi l’uno verso l’altro, e ad un tratto il corpo dell’altro scompare, si ritira.[…] L’‘oscurità oppressiva’ che contraddistingue il vissuto depressivo – come sappiamo – è proprio il segno di una confluenza rigida che non si evolve.
(Giovanni Salonia, Danza delle sedie e danza dei pronomi. Terapia Gestaltica Familiare)