All’esame della Depressione dedicheremo la prossima lezione del Corso di alta formazione in Psicopatologia gestaltica, con crediti ECM. È possibile partecipare come uditori.
Bisogna accostarsi al paziente con modalità relazionale depressiva con l’atteggiamento della curiosità stupita, non dando per scontata la sua storia né per ripetitive le sue lamentele. Nonostante tutto – come raccomanda vivamente E. Polster – è importante lasciarsi affascinare dal racconto o dal frammento di racconto del paziente, senza attese e senza pretese.
L’essere interessati al paziente genera in lui progressivamente l’esperienza di essere interessante, che è la base per poter essere interessati a qualcosa (alla vita).
Apprendere il linguaggio del paziente – la sua casa direbbe Heidegger – per poterlo comprendere e per poter parlare a lui – come già insegnava Agostino d’Ippona – con le sue parole. Entrare nella trama relazionale di cui è sintesi iconica il sintomo. Dall’ascolto delle storie relazionali e dalla modalità con cui il paziente interagisce nella relazione, il terapeuta incomincia ad orientarsi su quale forma precisa di depressione il paziente vive. Come detto, il crollo depressivo è solo la reazione ad un grave intoppo relazionale: è necessario fare emergere i vissuti che soggiacciono a questa caduta.
(Giovanni Salonia, Danza delle sedie e danza dei pronomi. Terapia Gestaltica Familiare)