Il vissuto della solitudine nell’esperienza narcisistica:
come la Psicoterapia della Gestalt può sostenere l’intenzionalità interrotta di raggiungere l’altro.
Questo lavoro descrive l’esperienza relazionale di tipo narcisistico nell’aspetto – a tratti paradossale – per cui, a dispetto del successo sociale che può riscuotere, l’individuo immerso in tale realtà sperimenta spesso un vissuto di profonda solitudine, di vuoto affettivo, anche nelle relazioni quotidiane e più intime.
Tale vissuto viene ricollegato all’esperienza relazionale primaria, nella quale l’individuo non ha conosciuto un sentimento di amore incondizionato nei suoi confronti ma ha dovuto precocemente sacrificare la propria spontaneità rinunciando a parti importanti di sé, anche in senso corporeo.
L’esperienza della solitudine, definibile anche come condizione esistenziale necessaria all’uomo per individuarsi, emerge nella sua dimensione di sofferenza, quale cifra ultima del disagio psicologico umano: l’impossibilità di ricevere amore (qui, nel senso più profondo di non saperlo accogliere, anche laddove venisse offerto davvero).
Questo comporta delle implicazioni e delle risonanze importanti a livello terapeutico: l’“esserci–con” del terapeuta, come esperienza preverbale e verbale, può ripristinare il percorso interrotto dell’esperienza di contatto del paziente che vive questa sofferenza.
Dott.ssa Valentina di Corcia