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All’esame di Corpo e famiglia tra identità e relazione dedicheremo la prossima lezione del Corso di alta formazione in Psicopatologia gestaltica, con crediti ECM. È possibile partecipare come uditori.

Ogni emozione che non diventa consapevole crea un bisogno personale e relazionale. Le sofferenze psichiche e relazionali nascono e si esprimono come incapacità di avvertire e decodificare i segnali dei bisogni del corpo, mentre la desensibilizzazione e la rigidità di alcune parti del corpo sono il segno che queste parti non sono abitate e che si crea un disagio personale e relazionale.

La consapevolezza per la Gestalt Therapy si acquisisce dalla tecnica delle libere associazioni alla tecnica della concentrazione, chiedendo al paziente di sentire sensazioni, vissuti e significati nel proprio corpo.

Non è il terapeuta che decodifica le associazioni del paziente e le restituisce attraverso l’elaborazione interpretativa, ma è il paziente stesso che, attraverso la concentrazione e la consapevolezza dei propri vissuti corporei, impara a comprendere se stesso, cosa sente, cosa vuole.

È importante avere la prospettiva che dal corpo si va alla parola e dalla parola si va al corpo. Quando il linguaggio si oppone al corpo è perché perde di vista che il verbale è contiguo al non-verbale. Non c’è un implicito che non sia dicibile; non è dicibile quando diventa parola non corporea, parola staccata dal corpo, qualcosa ad un livello altro. La parola deve avere abitato il corpo da cui proviene, sostato in esso e vissuto in esso, ad esso deve appartenere: è impossibile altrimenti che arrivi all’altro e lo “tocchi”. Tale passaggio ha come prospettiva la valutazione intima dell’esperienza, è un modo di guardare al corpo con la mentalità che il corpo non nasconde niente ma rivela diversamente.

Cosa succede nel corpo del terapeuta e in quello del paziente quando sono nella traità  dell’incontro terapeutico è l’interesse primo del lavoro clinico. Come individuare l’interruzione processuale dell’incontro, come trattarla, come ‘dare sostegno’ al corpo impaurito o desensibilizzato restano i compiti aperti della terapia e dell’esistenza.

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