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L’istituto di Gestalt Therapy Kairos partecipa in questi giorni al secondo Congresso Internazionale della S.I.P.Ped., la Società Italiana di Psicologia Pediatrica, dal titolo “Tempi di transizione. Supportare le transizioni del bambino e dell’adolescente in condizione pediatrica”, in corso a Palermo.

L’intervento di Giovanni Salonia sulla Family Gestalt Therapy

Il nostro direttore Giovanni Salonia ha tenuto oggi uno dei Corsi di Aggiornamento presenti nel programma, parlando di Family Gestalt Therapy nelle famiglie con pazienti pediatrici affetti da patologia, a partire dal ruolo della famiglia come matrice dell’identità corporeo-relazionale e dai percorsi di ricerca dell’Istituto.

Un excursus che ha delineato i contributi resi su questo fronte dell’Istituto a livello teorico e clinico, con un abbrivio un po’ provocatorio. “Complessi come quello di Edipo e Telemaco rivelano la tendenza diffusa a etichettare il comportamento dei bambini creando teorie salva-adulti. Qualcuno ha messo a confronto Edipo e Telemaco – ha detto – senza ricordarsi chi erano i loro genitori: che cosa ha significato, per il primo, uccidere il padre, e che cosa è accaduto invece al secondo quando, messo di fronte all’aratro di Ulisse, lo ha costretto a fermarsi smascherando la sua finta pazzia”.
Inevitabile a questo punto il riferimento a un altro presunto “complesso”, quello di Peter Pan, e al libro  “La vera storia di Peter Pan. Un bacio salva la vita”. “L’icona – ha spiegato Salonia – del bambino che non vuole crescere, è in realtà quella del bambino non baciato. Sono i baci mancati, non dati e non ricevuti, a lasciare nel suo cuore quella nostalgia dell’infanzia. Basta aprire il libro di Barrie per sapere chi è Peter davvero: ‘Se voi, o io, o Wendy fossimo stati là, avremmo visto che Peter Pan somigliava proprio al bacio della signora Darling’, scrive lui stesso a proposito di quel bacio che lei tratteneva sull’angolo della bocca e che non raggiungeva mai i figli, il loro desiderio, il loro corpo”.
Una provocazione, anche questa, per dire che “nel rapporto coi bambini è necessario partire dallo sguardo, cioè dal nostro modo di guardarli e di inserirli nel contesto genitoriale”.

Danza delle sedie e danza dei pronomi

E per arrivare così a Danza delle sedie e danza dei pronomi, il libro che racchiude la teoria dell’Istituto GTK sulla terapia familiare. La Gestalt Therapy, assumendo come principi la centralità del soggetto in relazione, il corpo vissuto, il qui-e-adesso del contatto, offre chiavi di lettura e di intervento “che facilitano nella famiglia la ripresa della danza relazionale, dove diventa musica il ritmo di ogni membro della famiglia. Categorie come intercorporeità, funzione personalità, grammatica della relazione, diven­tano nella presentazione dell’autore strumenti terapeutici preziosi per ridare alla famiglia il sogno di una pienezza del singolo e di tutti”.
Un approccio reso ancor più chiaro dai video relativi alla terapia familiare offerti all’attenzione dei presenti, che a lungo si sono poi soffermati e confrontati nell’Agorà successiva ai corsi sulla portata innovativa dei contenuti proposti dal prof. Salonia.

Condividiamo con voi l’abstract dell’intervento di Giovanni Salonia:

La famiglia postmoderna, con le sue trasformazioni e potenzialità inedite  porta aventi un compito ambizioso e ancora necessario: determinare il futuro personale e sociale dei propri figli e dell’adulto di domani. I cambiamenti sociali e culturali – come si sa – interpellano le psicoterapie per rimodularne prospettive e direzioni.

Nelle terapie familiari la Gestalt Therapy può rispondere al nuovo disagio psichico in modo originale ed elegante ritrovando la pregnanza – in parte inesplorata – della teoria del Sé (con le sue tre funzioni: Es, Personalità ed Io) per coniugare la responsabilità educativa con la pienezza personale. I concetti di Cogenitorialità, Coparenting si arricchiscono in riferimento non solo a ruoli solo istituzionali – concetti teorici e cognitivi – ma di esperienze che devono essere assimilati anche a livello di vissuti corporei e intercorporei.

Una teoria che integra in modo efficace e coerente emozioni e istanza regolativa, identità e relazione.

L’Istituto GTK ha sviluppato un terzo modello di Terapia Gestaltica Familiare che all’interno del panorama applicativo della Gestalt internazionale risulta completo mantenendo fede a tutti gli aspetti ermeneutici e clinici della Gestalt Therapy.
L’importanza di questa chiave di lettura alle trasformazioni familiari permette di dare un nuovo sguardo all’antropologia, ai modelli educativi e all’intervento clinico.

Il Congresso, nel frattempo, proseguirà fino a sabato, quando è in programma anche l’intervento della Dott.ssa Maria Letizia Giorlando, Psicologa e Psicoterapeuta della Gestalt, su “Prevenzione e cura nei bambini e adolescenti in condizioni pediatriche nella prospettiva della Gestalt Therapy”.

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