La vita è un inesorabile camminare lungo una strada che si accorcia ogni minuto e la cui meta è già definita e irrevocabile: bisogna decidersi sul ‘perché’ e sul ‘come’ di questo cammino. Ciò che sappiamo oggi è che la maturazione non si ferma con l’età adolescenziale o giovanile ma prosegue, assumendo contorni differenti, sino alla vecchiaia e alla morte. Il succedersi delle varie stagioni della vita richiede dunque un continuo lasciare temi esistenziali conosciuti verso altri temi ancora inesplorati. La categoria del ciclo vitale (o evolutivo) ri-significa le crisi come passaggi evolutivi, le patologie come blocchi della crescita, la maturazione come assunzione dei vincoli e dei compiti propri di ogni tema esistenziale (o fascia d’età). La crescita umana sottoposta, in altre parole, ad un continuo (ri)mettersi in cammino che interpella a partire da un’intrinseca normatività. Le molteplici forme di «deiezione» dell’esistenza sono, in ultima analisi, le interruzioni dei sentieri evolutivi della persona.
Giovanni Salonia