Some contents or functionalities here are not available due to your cookie preferences!

This happens because the functionality/content marked as “Facebook Pixel [noscript]” uses cookies that you choosed to keep disabled. In order to view this content or use this functionality, please enable cookies: click here to open your cookie preferences.

 In una famiglia sana, ogni membro presenta un senso della propria identità che risulta dalla qualità delle esperienze di contatto assimilate. In questo senso, l’identità nella GT è quella che man mano – assimilazione dopo assimilazione – viene scritta nel corpo. Si può quindi parlare con Ricoeur di «identità narrativa», ma sottolineando che nella GT la narrazione è quella che giorno dopo giorno è stata, appunto, scritta nel corpo. Nella definizione gestaltica di identità – ‘chi sono diventato’ – è il participio passato del verbo ‘divenire’ a configurarsi come la struttura dell’essere-con. In altre parole, la GT traccia una linea di demarcazione tra l’identità fatta da introietti, da ideali dell’Io, da maschere, da gestalt aperte, da ‘You must’, e l’identità gestaltica come ‘consapevolezza incarnata’, costruita dalle assimilazioni nel corpo delle proprie esperienze di contatto. Conferme a questa intuizione pionieristica della GT arrivano da Damasio, che parla del «Sé autobiografico» scritto nella memoria corporea, e dai nuovi studi di neuroscienze, che iniziano ad ipotizzare addirittura una ‘memoria molecolare’. La crescita risulta compromessa quando si registra uno scollegamento tra il Sé e l’O.: quando le esperienze non vengono assimilate, il Sé non riesce ad aggiornarsi sui cambiamenti dell’O. e si crea una sorta di frattura tra il corpo e il Sé30. Un esempio estremo: una paziente in piena crisi di psicosi post-partum continuamente mi (o, meglio, si) chiedeva se aveva già partorito o meno. È ciò che accade, sicuramente in situazioni meno pesanti, quando, pur avendo superato (anche brillantemente) un esame, sogniamo di doverlo ancora sostenere.
Giovanni Salonia, Danza delle sedie e danza dei pronomi. Terapia gestaltica familiare, ed. Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2017, pagg. 55-56


Su questo sito Web utilizziamo strumenti di prima o di terzi che memorizzano file di piccole dimensioni (cookie) sul dispositivo. I cookie sono normalmente utilizzati per consentire al sito di funzionare correttamente. I Cookie tecnici, per generare rapporti sull’utilizzo della navigazione cookie statistici e per pubblicizzare adeguatamente i nostri servizi / prodotti e i cookie di profilazione. Possiamo utilizzare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti a offrirti un’esperienza migliore.
Cookies policy
Privacy policy

Some contents or functionalities here are not available due to your cookie preferences!

This happens because the functionality/content marked as “%SERVICE_NAME%” uses cookies that you choosed to keep disabled. In order to view this content or use this functionality, please enable cookies: click here to open your cookie preferences.