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E siamo al punto: che cosa succede nell’ordo postmoderno? La cosa potrebbe leggersi così: venute a mancare le condizioni di pericolo imminente e totale, la società è passata da un modello di aggregazione patriarcale-istituzionale (verticistico e fusionale) ad un modello orizzontale. È emerso, in modo sempre più progressivo e pervasivo, il valore centrale dell’individuo, della sua soggettività, della sua vita e dei suoi interessi, della sua autorealizzazione. Tale ‘morte dei padri’ (che, in successione, sono stati prima contestati, poi esautorati, quindi resi ‘amici’) ha espropriato ogni autorità della funzione regolativa, protettiva e aggregante e ha dato spazio ad una consapevolezza nuova: la capacità del singolo di regolarsi, di cercare protezione, di scegliere contesti di aggregazione. La società si è indebolita in quanto modello monolitico di riferimento e ha assunto, in questo arco di tempo, forme e definizioni inedite: ‘complessa’, ‘frantumata’, ‘orizzontale’, ‘liquida’. Tali trasformazioni, nelle loro diversità, sono approdate ad un punto fermo: la legittimazione della soggettività, dell’esistente solo perché esistente. Ogni soggetto si percepisce competente nell’esistenza e referente del senso della vita e del mondo dei valori. Viene guardata con diffidenza ogni istanza regolativa esterna e diventa nuova norma di riferimento il ‘fai-da-te’, nelle realtà tecniche come in quelle valoriali. Anche chi sceglie di appartenere o di dipendere lo fa con la percezione e la fierezza della persona che decide qualcosa di buono per sé.

Giovanni Salonia, Edipo dopo Freud. Dalla legge del padre alla legge della relazione, in G. Salonia e A. Sichera, Edipo dopo Freud, GTK Books 1 – Rivista di psicoterapia, pp. 27-28

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