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Ghery Maltese e Dada Iacono al convegno Gestalt Therapy e Infant Research a confronto 23-24 novembre Roma |
Il contatto, così come il desiderio, necessita di fluidità. Le emozioni non digerite, che si trasformano in boli nocivi, in disfunzioni, interrompono il sano fluire del contatto e rendono difficile l’incontro con l’altro. Nel processo di individuazione del bambino il desiderio abita al confine della dinamica io/tu, che spinge sia ad andare verso l’altro (prima di tutto la madre) che a ritrovare poi il proprio spazio privato, interiore, appartato. Sovente, invece, nell’immaginario dell’adulto che tiene bloccata la consapevolezza vitale della propria evoluzione nel suo scorrere, la complessa esperienza del desiderio si colloca, come trasfigurata, in una dimensione paradisiaca: diventa cioè l’Eden immaginato, diventa ricerca dell’innamoramento perpetuo, diventa mistica senza fede. Come dire che nell’esperienza adulta può accadere di perdere il riferimento io/tu, per cui il desiderio viene cercato e negato al contempo in quanto non attualizzato nella sua dinamica di incontro e separazione.
Tratto da: Dada Iacone-Ghery Maltese, Come l’acqua, per un’esperienza gestaltica con i bambini tra rabbia e paura, Il Pozzo di Giacobbe, 2012.
Collana il Pozzo di Giacobbe
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Ghery Maltese – Ed Tronick – Dada Iacono |