All’esame del Disturbo Borderline di personalità dedicheremo la prossima lezione del Corso di alta formazione in Psicopatologia gestaltica, con crediti ECM.
La relazione che il paziente borderline instaura con il terapeuta è contrassegnata – come ci insegna Otto Rank – da due grandi paure relazionali: paura del legame e paura dell’autonomia, che si intrecciano con sfumature diverse in tutti i rapporti, ma che nel borderline coesistono e diventano paura di dipendere – dalla terapia e dal terapeuta – e paura di essere abbandonati. Il borderline, infatti, teme la dipendenza ma ne ha bisogno, per cui abbandona… per la paura di essere abbandonato, tradisce… per paura di essere tradito. La presenza di tali vissuti contraddittori sperimentati e appresi dentro le relazioni affettive significative, limita la possibilità della presa in carico, ma nello stesso tempo è la più grande risorsa che ha il terapeuta per riparare e curare ferite antiche e Gestalt incompiute (riparare nel presente il passato, rifacendo l’esperienza in senso inverso).
[…]
È importante facilitare nel borderline la chiarezza che permette di sciogliere l’imbroglio relazionale. Non si tratta solo di sostenere l’esprimersi (spesso, anzi, dovrà imparare a trattenersi), ma di fare in modo che il suo sentire lo metta in contatto con la sua esperienza più profonda e vera. Così imparerà a dare il giusto nome alle emozioni, a distinguere a chi appartengono e ad esprimerle secondo i suoi ritmi.
[Valeria Conte, Il paziente borderline: una ostinata e sofferta richiesta di chiarezza , GTK 1 Rivista di Psicoterapia]