Nell’esperienza isterica, infatti, ogni emozione o comportamento, non essendo generato da un bisogno o vissuto interno, è suscettibile a repentini, radicali e apparentemente inspiegabili cambiamenti. Il motore che fa scattare e muove il sintomo isterico lo si può rintracciare in ciò che i fondatori di GT definiscono relevance, termine che nella versione italiana viene tradotto con pertinenza, perdendo in parte l’aspetto dinamico – e quasi attivo – che il sostantivo originale richiama. Per il soggetto isterico qualsiasi elemento esterno potrebbe essere (is likely to be) rilevante e quindi spingerlo ad adeguare ad esso il proprio comportamento. Proprio come un attore si lascia coinvolgere dal personaggio adeguando ad esso il proprio corpo e il proprio sentire, così il soggetto con modalità isterica è trasportato dal personaggio, dall’anything che la porta ad imitare. L’essere trasportati da un comportamento così casuale e incontrollato è ciò che da diversi clinici è stato definito «imitazione» o «simulazione isterica», modalità centrale per la comprensione della patologia isterica e che verrà analizzata più avanti.
Rosaria Lisi, Isteria e Gestalt Therapy. Quando tutto è pertinente, ed. Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2019, pagg. 38-39