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Un’attenzione particolare va prestata, inoltre, ai figli nel momento dell’adolescenza, quando inizia in loro il desiderio e il bisogno di avere idee proprie (anche se le prendono in prestito) come espressione del loro non essere più bambini e diventare grandi. È importante accorgersi della fase in cui vogliono essere aiutati non più attraverso l’apprendimento ma attraverso la discussione quasi paritaria. Un genitore, ad esempio, anche quando discute di un argomento su cui è particolarmente competente, deve sempre dare spazio al punto di vista del figlio senza zittirlo con la propria forza argomentativa. La freschezza e l’entusiasmo dei figli daranno un tocco nuovo anche alle competenze del genitore.  
Nel contesto sociale in cui viviamo questa modalità educativa si rivela necessaria. Gli adulti di oggi sono certamente abbastanza preparati, sono cresciuti con la preoccupazione di migliorare a tutti i livelli. Sia per le molteplici opportunità offerte dalla società, sia per la vita che si è prolungata, oggi i genitori, e gli adulti in genere, si presentano spesso ai giovani come persone “arrivate”, anche “troppo”. Tale competenza, tuttavia, non deve far perdere di vista il grande bisogno dei figli di sentirsi importante, di dire la propria nella fiducia che anche loro possono migliorare il mondo.   
Questa, credo, è una delle realtà più drammatiche della famiglia e dei giovani di oggi. Gli adulti, nonostante la competenza raggiunta, devono rimettersi in discussione o da parte per dare ai giovani uno spazio nuovo: non si tratta di inserire i giovani nei progetti degli adulti ma di dare loro la possibilità di pensare i loro pensieri e i loro progetti.
È un peccato, una grave perdita non avere il tempo di ascoltare fino in fondo i giovani: perché spesso, al di là delle apparenze e dei preconcetti degli adulti, hanno prospettive sulla vita diverse forse dalle nostre, ma non per questo meno interessanti e originali. E poi, perché perdere la gioia trepida delle loro scoperte, dei loro teneri tentativi di orientarsi nella vita? 
Giovanni Salonia

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