All’esame del Disturbo Borderline di personalità dedicheremo la prossima lezione del Corso di alta formazione in Psicopatologia gestaltica, con crediti ECM.
Nella relazione il borderline ha delle specifiche caratteristiche: relazioni confuse, clima di totale ambiguità, atteggiamenti ambivalenti.
Ricordo che una giovane paziente riferiva di trovarsi frequentemente in questo tipo di esperienza: “Mi confondo… ogni volta che parlo con i miei, papà fa tante cose per me… gli sono grata: mi mantiene gli studi, mi paga le spese, ma non mi chiede mai come sto, anzi al mio accenno di difficoltà alle sue richieste (spesso illogiche e comunque che non riguardano né me né lui) mi accusa di essere ingrata e mi fa sentire enormemente in colpa, mi confondo e non so cosa provo veramente io…. Mia madre mi chiede sempre come sto e si preoccupa molto per me anche eccessivamente, ma non so se mi vede veramente….. la sua ansia mi invade e devo tenerla lontano per continuare a farcela da sola, come sempre… sola ….sola con il mio vuoto”.
Da questo sfondo relazionale nascono molti problemi dei borderline. Le relazioni affettive che instaurano sono di fatto complicate: oscillano dall’estrema dipendenza all’ostentata indipendenza e per chi gli sta accanto è difficile capire come trovare la giusta distanza emotiva da loro. Sicuramente la paura di essere abbandonati insieme alla forte paura di essere fagocitati, sono gli estremi che dominano i rapporti che creano.
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La capacità di sentire emozioni, percepire l’emergere dei bisogni, dare il giusto nome a ciò che sente, richiede una fluidità dell’esperienza corporea di base che nel soggetto borderline è compromessa. I confini corporei del borderline permettono una permeabilità dei vissuti esterni erroneamente assimilati come propri e nello stesso tempo una difficoltà a contenere e assimilare il proprio sentire che spesso appare impulsivo e incontrollabile. È presente frequentemente una confusione nei vissuti che disturba i livelli di consapevolezza, ma sono presenti anche forme di desensibilizzazione (mancanza di percezione del proprio corpo), che a volte spingono a comportamenti autolesivi che esprimono in modo parossistico il bisogno di sentirsi. È in questi casi che in Gestalt Therapy parliamo di disturbo della “funzione-es” del sé.
[Valeria Conte, Il paziente borderline: una ostinata e sofferta richiesta di chiarezza , GTK 1 Rivista di Psicoterapia]