La questione dell’identità è al centro di questo terzo numero di GTK. In tutti i contributi che ospitiamo torna infatti continuamente l’assillo del nostro tempo sul grande tema del ‘chi’.
Come se conoscessimo oggi, in maniera radicale, una priorità esistenziale diversa rispetto al passato. In fondo, attorno alla domanda sul ‘che cosa’ e sul ‘perché’, sull’essenza e sul significato della realtà, hanno ruotato quasi due millenni della cultura occidentale. Progressivamente (e faticosamente), la modernità più matura ha cominciato a spostare l’asse dell’interesse verso il contesto e il processo, verso il ‘come’ accadono i fenomeni, sul ‘quando’, sul ‘dove’ e sul ‘come’ si svolgono le relazioni fra gli esseri.
Ai nostri giorni i fattori che hanno modificato il campo sono essenzialmente due: viviamo in un mondo in cui, per un verso, la definizione della soggettività – dinanzi alla velocità e alla quantità delle informazioni, alla molteplicità frenetica dei contatti e degli impegni, alla crisi delle istituzioni di riferimento – è diventata sempre più difficile ed esposta alla frammentazione; ci troviamo immersi, per altro verso, in uno spazio economico e politico globale, sempre più spersonalizzato, privo di volti e di agenti responsabili rispetto ai gesti e alle azioni che segnano il vivere sociale.
GTK3 non fa altro che mettere a fuoco questa condizione, provando a farla emergere, ad analizzarla, a coglierla nei suoi nodi e nelle sue prospettive
I contributi scientifici, le opere d’arte e la poesia mettono immagini e parole ad un anelito che ci appartiene: imparare la novità dell’essere se stessi, in maniera originale, accanto agli altri e insieme a loro, per costruire il corpo vivo dell’oggi e il mondo di domani.
Dall’editoriale di gtk 3