La differenza di genere nella coppia terapeuta/paziente incide anche nell’andamento della terapia. Mentre, ad esempio, in prima battuta può succedere spesso che un narcisista si innamori della terapeuta, una narcisista difficilmente si innamorerà del terapeuta: ovviamente le interazioni saranno diversamente intriganti. Riprendendo quanto detto negli obiettivi terapeutici, si può affermare che la relazione terapeutica con pazienti narcisisti può svolgersi secondo due livelli di funzionamento. Il livello di base è quello dell’elaborazione della fobia del ‘noi’. Se si chiede ad un narcisista «Come va la terapia», risponderà «Sono contento di me» o «Sto facendo un ottimo lavoro». Magari dopo mesi, potrà dire: «Da te io sto imparando molto». Il tu è inesistente o irrilevante, ma comunque nello sfondo. Imparare a vedere il tu come figura e poter dire: «Noi stiamo lavorando bene» è punto di arrivo saliente di ogni relazione terapeutica con il narcisista.
Giovanni Salonia