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Corpo-parola-corpo. L’itinerario terapeutico della Gestalt Therapy

Body-word-body. The therapeutic itinerary of Gestalt Therapy

Antonio Sichera intervista Giovanni Salonia

Rivista GTK n. 08

Rivista versione cartacea € 30
Rivista versione ebook € 18

ABSTRACT


L’articolo in forma di dialogo aperto tra Giovanni Salonia e Antonio Sichera affronta i nodi più consistenti della visione gestaltica della corporeità, in senso ermeneutico, evolutivo, clinico e antropologico. Partendo dalla rilettura della teoria evolutiva di Freud e mettendone in luce le intuizioni più rivoluzionarie – non sempre portate avanti dallo stesso Freud nella sua elaborazione teorica e nella sua pratica clinica – il contributo di Salonia la reinterpreta con le categorie gestaltiche e mostra come lo stesso padre della psicoanalisi fosse in fondo giunto a suggerire ciò che poi le terapie umanistiche sarebbero arrivate a elaborare. La Gestalt Therapy, infatti, ha sviluppato alcune premesse freudiane – per tale ragione I.From la definiva un modello ‘postfreudano’ – quali la matrice corporea e intercorporea delle modalità relazionali, l’autoregolazione come intima istanza regolativa, l’integrazione costitutiva di energetica ed ermeneutica. Salonia mostra i punti di disaccordo nei confronti delle terapie cognitive e il non-senso scientifico dell’enfasi sulla ‘mente-incarnata’. Interessante si rivela anche il percorso sulla corporeità che riprende la fenomenologia del ‘corpo vissuto’, dell’ ‘io posso’, dell’‘Ausdruck’ come unità vivente, dell’affordance. Salonia ridisegna l’itinerario terapeutico come passaggio dal corpo alla parola e dalla parola al corpo, giungendo ad approfondire i percorsi più innovativi della ricerca che la GT sta conducendo a livello clinico, con particolare riferimento a quelli che riguardano la memoria corporea, il correlato corporeo della parola, il ‘gesto mancato’ come recupero creativo nel qui adesso della gestalt corporea, rimasta trattenuta (interrotta) e registrata e vibrante nella postura e nella prossemica antalgica.


This article is a dialogue between Giovanni Salonia and Antonio Sichera on the cruxes of Gestalt view about corporeality in a hermeneutical, evolutional, clinical, and anthropological sense. Starting from a reinterpretation of Freud’s theory of evolution and highlighting its most revolutionary intuitions – that were not always adopted by Freud himself during his theory elaboration and clinical practice –, Salonia reinterprets it through the Gestalt categories and shows how the father of psychoanalysis got to suggest exactly what humanistic therapies formulated later. As a matter of fact, Gestalt Therapy expanded some Freudian concepts – and this is the reason why I. From called it a post-Freudian model – such as the corporeal and intercorporeal matrix of relational modalities, the self-regulation as an intimate regulative need, the fundamental integration between energetics and hermeneutics. Salonia shows the areas of his disagreement with cognitive therapies and the scientific nonsense of the emphasis put on the ‘embodied cognition’. The part about corporeality is interesting and recalls the phenomenology of the ‘lived body’, the ‘I can’, the ‘Ausdruck’ as living unit, and the ‘affordance’. Salonia redrafts the therapeutic path as a passage from the body to the word and from the word to the body, analysing in depth the most innovative research that GT is conducting at a clinical level, focusing especially on those on the body memory, the bodily component of the word and the ‘missing gesture’ as a creative recovery in the here-and-now of the corporeal gestalt, that has been held (interrupted), registered and is vibrant in the antalgic posture and proxemics.

Giovanni Salonia

Psicologo, psicoterapeuta e teologo. Formato in Terapia Roger- siana (H. Franta), Terapia Familiare (M. Kirschenbaum – C. Gam- mer), Bodytherapy (G. Downing). Diplomato in Gestalt Therapy (E. e M. Polster, I. From, J. Zinker).
Già docente di Psicologia Sociale presso l’Università LUMSA di Palermo e di Psicologia presso la Facoltà Teologica di Palermo. Do- cente invitato presso l’Istituto Telogico San Paolo di Catania. Do- cente incaricato presso l’Università Pontificia Antonianum (Roma). Insegna alla Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Universi- tà Cattolica del Sacro Cuore. Già Visiting professor presso l’Univer- sità del Connecticut (USA).
Direttore Scientifico della Scuola di Specializzazione in Psicote- rapia della Gestalt dell’Istituto di Gestalt Therapy hcc Kairòs (Vene- zia, Roma, Ragusa) e dei Master di II livello cogestiti con l’Universi- tà Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Direttore del Consultorio Familiare Oasi Cana di Palermo.
Didatta conosciuto a livello internazionale e professore invita- to presso numerose università italiane ed estere. Già Full Member dell’Instituto di Gestalt Therapy di New York (NYGT). È stato Presi- dente della FISIG (Federazione Italiana Scuole di Gestalt).
Ha scritto: Comunicazione Interpersonale (con H. Franta), Kai- ròs, Odòs, Sulla felicità e dintorni, Danza delle sedie e danza dei pronomi e, come coautore, Devo sapere subito se sono vivo e La luna è fatta di formaggio, I come invidia e La vera storia di Peter Pan, che trattano di tematiche sia antropologiche che cliniche.

Antonio Sichera

Antonio Sichera insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania ed è docente di Fenomenologia ed Ermeneutica nella Scuola di Specializzazione post-universitaria dell’Istituto di Gestalt Therapy Kairòs. Formatosi in Lessicografia e Semantica della lingua letteraria europea alla prestigiosa scuola catanese di Giuseppe Savoca, ha scritto saggi e monografie su Foscolo, Pasolini, Pavese, Pirandello, Montale, Quasimodo e su molti altri autori della contemporaneità letteraria, in un’ottica interdisciplinare ed ermeneutica. Si è occupato a più riprese di teoria della critica e dell’agire letterario, in rapporto con il sapere filosofico e teologico, fra Gadamer, Benjamin e Jossua. Sul ver- sante clinico, è autore di diversi saggi sugli aspetti ermeneutici ed estetici della Gestalt Therapy. Ha tradotto dal greco (A Diogneto) e dal francese (diversi testi del Padre Jossua).

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