All’esame del Disturbo Borderline di personalità dedicheremo la prossima lezione del Corso di alta formazione in Psicopatologia gestaltica, con crediti ECM.
Per comprendere il vocabolario e la grammatica del paziente borderline (PBL) è necessario riandare a quei processi di imprinting in cui il bambino viene confuso e/o imbrogliato senza che ne sia consapevole. La fase evolutiva in cui accade questa disfunzione è quella in cui egli inizia a diventare consapevole dei vissuti (sensazioni, percezioni, emozioni, feeling intercorporei) propri ed altrui e delle parole per dirsi e per dire queste esperienze. Nel descrivere i tempi e i livelli di confusione sarà possibile già individuare percorsi terapeutici appropriati per le varie modalità in cui prende forma il disturbo borderline.
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Il terapeuta deve nutrire fiducia piena nelle affermazioni del paziente, anche se suonano incomprensibili e molto strane: una volta chiarite, esse riveleranno verità intime e coerenti. Molti comportamenti si chiarificano proprio in questo percorso di traduzione dalla stranezza all’esperienza-imprinting. Si può affermare, in altre parole, che nella terapia con i pazienti borderline al terapeuta è richiesta un surplus di consapevolezza che favorisca i processi di chiarezza (più che di consapevolezza) nel paziente.
[Giovanni Salonia, La Luna è fatta di formaggio. Terapeuti gestaltisti traducono il linguaggio borderline]