Tornando all’esempio: come fa una figlia adolescente a diventare donna se il padre non ha occhi se non per la moglie? Questa situazione può diventare un dramma: i figli non hanno la forza di cambiare il sistema, ma ne evidenziano i limiti esasperando le dinamiche distorte. La ragazza si farà sempre più antipatica perché non vuole (non deve!) rimanere nell’altare minore, ma non conosce altra strada se non quella di essere messa (o di farsi mettere) da parte. Se il padre non si innamorerà di lei e se l’unica donna perfetta resterà la madre, questa ragazza diventerà sempre più “ribelle” e “problematica”. Diciamo al padre: “Provi a sedurre sua figlia!” Lui risponde: “Ma è scorbutica, risponde male!”. Replichiamo: “Non ci dica che si farà bloccare da questi aspetti. Quando un uomo è interessato a una donna, non si fa fermare da nessun ostacolo. Provi a sedurre sua figlia!” Più in là, la coppia viene in terapia con grosse novità. Dice lui: “Per il compleanno di mia figlia le portato delle rose. Temevo che si sarebbe arrabbiata, visto il carattere. Con mia moglie siamo rimasti sorpresi della sua reazione. Si è commossa, le ha gradite tanto da esporle in evidenza nella sua stanza.” Dopo un po’ continua: “Adesso abbiamo qualche problema con l’altro figlio”. Noi rispondiamo: “Finalmente!”. E’ segno di cambiamento positivo il fatto che il figlio, “portato sull’altare maggiore” dalla madre, comincia a manifestare i propri bisogni. Tutti i figli hanno bisogno che i genitori, per un certo periodo, si innamorino di loro: perché questo avvenga i genitori non devono chiudersi in un rapporto blindato e non devono schierarsi dalla parte di un figlio.
Giovanni Salonia, Il silenzio di chi ci sta accanto in M. Assenza – L. Licitra – G. Salonia – A. Sichera, Lo sguardo dal basso. I poveri come principio del pensare, EdiARGO, Ragusa II edizione 2006, pagg. 69-70